martedì 3 aprile 2012

Anima di carta

Quel che io vedo è un gabbiano, si lascia trasportare dal vento che lentamente si è alzato.
Intorno a me non vi è nessuno. O almeno non riesco a percepire nessun suono riconducibile ad un movimento o una voce umana.
Quel che riesco a vedere è solo quel gabbiano bianco, le sue piume e l'immensità di un cielo dal colore vermiglio.
La sabbia mi scompiglia un po', i suoi granelli chiari giocano intorno a me.
Da questa posizione riesco a vederli bene. Sono minuscoli e al sole brillano come tanti piccoli diamanti grezzi.
Le stelle del mare.
E' affascinante pensare che questi piccoli granelli, insieme, riescono a formare l'immensa vastità che chiamiamo spiagge o deserto.
Rivolgo nuovamente lo sguardo verso il cielo, il gabbiano è andato via, quel che mi rimane è solo un cielo infuocato e caldo.
Non posso muovermi più di tanto. Il vento riesce a voltarmi un po', ma nella posizione in cui sto non riesco a sistemarmi.
Il muretto a secco che sta proprio sotto di me inizia ad indolenzirmi.
Non riesco a voltarmi.

Perché sono arrivato fin qui? Su questo muretto grigio ed impolverato? Proprio ai piedi di una spiaggia bianca e di un mare limpido?
Non lo so...
Ricordo solo che lei amava il mare, mi portava spesso ed insieme ammiravamo il tramonto.
Non riusciva a staccarsi da quell'orizzonte cangiante, non riusciva a staccarsi da quel profumo intenso che ormai conosco bene.
Non riusciva a staccarsi neanche da me, fino a quel giorno.

Quel giorno faceva incredibilmente freddo. Il vento era alto e lei, come sempre, mi portava con se.
Ci fermammo sulla spiaggia, come sempre.
L'orizzonte era scuro ed il sole spento.
Mi guardò, mi accarezzò come faceva sempre, mi baciò e mi lasciò lì... su quella spiaggia umida ed impervia.
Quel giorno guardai il tramonto in solitudine.
I giorni seguenti cambiai posizione più e più volte, certe volte per colpa del vento, altre volte perchè qualcuno mi scansava con aria annoiata.

Non l'ho più rivista.

Ora sto qui.
Un altro giorno è trascorso, in solitudine.
spero solo che non piova, piangerei nero se accadesse.

Passi!!!
Sento dei passi, sono lenti, cadenzati, ma sono passi!

Si sono fermati...

Cosa vedo?!
Occhi verdi come la foresta dell'isola che ho narrato tante volte... delle lentiggini, una bocca rosea e dei capelli che si confondono con il olore del cielo al tramonto.

Mi sorride, mi parla,  ma sono troppo stanco per comprendere ciò che dice.
Mi prende...
Aaaaah! Finalmente!!!
Ecco... mi sistema, mi pulisce lasciando cadere i granelli di sabbia nascosta, mi scuote un po'...
Che sollievo!
Mi accarezza.
Mi stringe forte a se... riesco a sentire il suo cuore che batte.
Se avessi un organo così, sono convinto che avrebbe lo stesso suono e la stessa velocità... ora.

Stiamo andando via, saluto con l'ultimo sguardo quella spiaggia e mi lascio cullare dalla sua andatura.

Mi sveglio al caldo.
La visuale è migliore di quella dei giorni passati.
E' una camera rosa, da qui vedo un letto pieno di cuscini e animali di tutte le razze e dimensioni, vicino al letto c'è una sedia vuota.

Poi la porta si chiude con un tonfo.
Sono in due.
La donna dai capelli del fuoco e gli occhi smeraldo e una bambina dai capelli ramati.
La piccola prende posto sul letto, la donna le rimbocca le coperte, poi viene verso di me.
Mi guarda, mi accarezza e mi prende con delicatezza.
Toglie delicatamente i granelli si sabbia incrostata e insieme andiamo verso il letto.

Si siede sulla sedia e mi poggia sulle gambe.
La luce della lampada è forte, ma riesco ad abituarmici.
La donna mi scopre ed inizia la sua lettura con voce alta.
Da qui riesco a vedere la bambina che ascolta entusiasta, occhi sgranati, orecchie ben aperte e un sorriso.

"Parte prima - Il vecchio filibustiere.
Capitolo 1: Il vecchio lupo di mare all'Ammiraglio Benbow.
Sollecitato dal conte Tralawney, dal dottore Livesey e dal resto della brigata di scrivere la storia della nostra avventura all'Isola del tesoro con tutti i suoi particolari, nessuno escluso..."


Non posso dire che tutti i libri possano cambiare il mondo, ma qualche volta un piccolo miracolo accade.
Sei solo un tomo di carta, con una copertina disegnata e tanti fogli all'interno, ma se ciò che custodisci è potente, il piccolo libro può trasformarsi in una chiave per il cuore del lettore o dell'ascoltatore, una chiave che può aprire porte nascoste.

Certi fanno ragionare, altri ti fanno cambiare idea, io personalmente sono riuscito a far viaggiare e sognare.
Il cuore era quello giusto e dopo 15 anni, da quella sera, riesco ancora a far brillare gli occhi della non più bambina, dai capelli ramati.

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